Aspenia

Riferimento: 9791254837542

Editore: Il Sole 24 Ore
In commercio dal: 2025
Pagine: 268 p., Libro in brossura
EAN: 9791254837542
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Descrizione

Aspenia, la rivista trimestrale di Aspen Institute Italia diretta da Marta Dassù, esce in marzo con il numero La terza età nucleare . Tra gli autori Carlo Stagnaro, Carolyn Kissane, Stefano Monti, Marco Ricotti, Maurizio Sgroi, Lapo Pistelli, Nicola Monti, Ruggero Corrias, Jean-Pierre Darnis, Trita Parsi, Michael Eisenstadt, Ali Mustafa, Robert E. Kelly, Min-Hyung Kim e Paolo Guerrieri. Un dibattito pubblico maturo sull'energia non può ignorare che l'Italia - così come l'Europa - dipende troppo da forniture energetiche a rischio geopolitico: non solo suscitano allarme Nord Africa e Golfo, ma anche la diplomazia transattiva di Trump per il gas naturale non lascia tranquilli. Serve maggiore autonomia energetica e il nucleare può diventare un un'opzione attraente anche perché garantisce la continuità delle forniture elettriche a compensazione delle intermittenze della generazione fotovoltaica ed eolica. Inoltre, l'evoluzione delle tecnologie negli small modular reactors porta vantaggi economici e di sicurezza molto superiori rispetto al passato. La seconda Commissione von der Leyen ha presentato il 26 febbraio 2025 l'Affordable Energy Action Plan, recependo le molte sollecitazioni provenienti dal business e dagli stessi governi nazionali. Si è spostata l'enfasi dalla sostenibilità ambientale ai concetti di resilienza e affordable energy - assai più orientati alla competitività, con un conseguente accento sulla neutralità delle fonti. Se la terza età nucleare apre nel settore dell'energia nucleare civile scenari nuovi e complessi, la questione delle armi atomiche resta non meno strategica e permanente. I timori di una diffusione del nucleare militare riguardano sia l'Asia che l'intero Medio Oriente: non solo Arabia Saudita e Turchia ma soprattutto, in ragione della loro persistente conflittualità, Iran e Israele. Rimane senza risposta il quesito drammatico di cosa fare con la Russia che minaccia espressamente l'utilizzo eventuale delle proprie capacità nucleari. L'Europa, contestualmente all'aumento delle spese militari e allo sviluppo di una base industriale della difesa, dovrebbe elaborare una concezione strategica che vada al di là della visione transatlantica tradizionale. I nodi da sciogliere sono noti, ma il tempo per farlo è abbondantemente scaduto.