Andrà tutto bene

L'autore dialoga con un vecchio amico morto suicida molti anni fa, con il quale riesce ad avere una connessione molto profonda, fino a percepire la sua essenza nella propria vita, come un'ombra che lo accompagna nel quotidiano, nei pensieri, negli sguardi sul mondo, nelle riflessioni; è quasi come se quel vecchio amico in qualche modo fosse ancora lì con lui. Si parla del mondo di oggi con tutte le sue contraddizioni, i suoi nonsensi ma anche le sue bellezze, attraversando la pandemia da Covid-19. Giorno dopo giorno, sfumature ed esperienze di vita reale portano a spunti di riflessione e critica sul modello di società occidentale, sulle ambizioni spesso cieche e meschine dell'uomo, sul profitto a ogni costo, sulla brama di potere; su un virus microscopico in grado di mettere in ginocchio interi sistemi economici e portarli al collasso. Strettamente aderente all'attualità, il romanzo si proietta infine in un futuro distopico e immaginario dove ogni eccesso è portato al limite, dove la libertà è solo un ricordo, dove esiste ancora una sola piccola possibilità di ritrovarla. Cosa prevarrà? La brama di potere o l'amore per la libertà?