Animalìa

Il volume, mediante le opere di otto autori, propone un excursus storico e culturale nei confronti dell'animale fotografato: dalle suggestive, tranquillizzanti, serene vedute di Fulvio Roiter, che ripropone anche l'immagine di un leone santificato in un mosaico archeologico; al drammatico reportage di Armin Linke sull'animale "incatenato" nel buio di un luogo di tortura; allo struggente coinvolgimento di Antonio Biasiucci in catartici, oscuri primi piani, dove l'animale non posa per la bellezza ma vive nel respiro del chiaroscuro, come d'altronde nelle immagini di Francesco Raffaelli, dove sembra che la sofferenza trapeli nell'interrogativo dell'espressione e del movimento del corpo; all'apocalittico paesaggio di "residui" d'animale proposto da Roberto Salbitani; alla sfida stenopeica e fotofinish di Paolo Gioli; all'accentuazione drammatica del disegno di volti antropizzati nelle elaborazioni grafiche di Maurizio Orrico; e infine agli animali inventati al computer e videoanimati da Marco Miré.